Bitcoin e kadjar

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dusty55
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda dusty55 » 01/12/2017, 12:34

leggete e meditate
Il dipinto del pittore fiammingo Jan Brueghel il Giovane oggi viene considerato una natura morta ma nella Amsterdam del Seicento i tulipani che raffigura erano qualcosa di più: un surrogato per le classi medie, da appendere alle pareti, in mancanza dei soldi per partecipare alla moda e allo status del momento, l’acquisto di un bulbo del prezioso fiore.

La crisi si sviluppò durante quello che sarà battezzato il secolo olandese, mentre l’Inghilterra doveva ancora decollare economicamente e la guerra per l’indipendenza dalla Spagna delle Province Unite stava per essere vinta.

Il clima era di ottimismo ed euforia, la compagnia olandese delle Indie Orientali faceva lucrosi affari. Schiacciati verso il mare gli olandesi conquistano la leadership del commercio del grano, costruiscono una immensa flotta con il legname delle foreste nordiche che rappresentava la metà del tonnellaggio mondiale e impiegava 120 mila uomini.

L’Olanda viene definita l’emporium mundi e in giro c’è una grande abbondanza di liquidità pronta a cogliere nuove occasioni di investimento. Vi si trova di tutto: carte marittime e sestanti, spezie e farmaci, stampe e freschi prodotti dell’agricoltura. In un tale fermento quando i primi tulipani, provenienti dai giardini ottomani di Istanbul e preceduti dalla fama di “fiore di Dio”, arrivarono nel porto di Rotterdam, si scatenò l’interesse. Poi la moda e la corsa all’acquisto.

Per capire il meccanismo psicologico bisogna considerare che oltre al fascino esotico, il tulipano aveva colori più netti di quelli cui erano abituati gli europei: dal rosso si arrivava allo scarlatto e dal viola all’incredibile nero, che qualche anno dopo ispirerà un romanzo ad Alessandro Dumas, Il tulipano nero appunto, ambientato nel clima di crescente euforia.

Gli scambi avvenivano nelle taverne di Utrecht, Rotterdam e Haarlem. L’oggetto delle contrattazioni – vale la pena sottolinearlo – non erano i fiori, con il loro calice e i loro lunghi ed eleganti steli, ma i bulbi, cioè quella sorta di cipolloni che interrati danno vita al tulipano. I bulbi, inoltre hanno la caratteristica di conservarsi a lungo, fino a due-tre anni, di essere abbastanza resistenti e di gemmare altri bulbi. Qualcuno ha voluto vedere già nel concetto stesso di bulbo, ovvero dell’incubazione di un bene futuro, le avvisaglie della prima rivoluzione finanziaria: il bulbo è già un future, ovvero un contratto future sul tulipano. Bisogna osservare inoltre che l’ossessione maniacale per i tulipani era diretta ai bulbi di fiori assaliti da una particolare malattia che ne chiazzava la superficie: si trattava di rarità che potevano venire alla luce solo dopo che il bulbo si era trasformato in tulipano. Così il prezzo saliva e l’attesa per la fioritura diventava febbrile scatenando il mercato e aspettative irrazionali.

La follia dei tulipani olandesi: così è nata la prima bolla speculativa della storia
I floricoltori, che potevano contare su un fiore che faceva tendenza, cominciarono a battezzare, con abile marketing, i nuovi “prodotti” con nomi di generali o ammiragli, il Semper Augustus fu la specie più apprezzata e ricercata. Venditori ambulanti specializzati battevano le campagne creando curiosità e aspettative. Il Semper Augustus, diventato un benchmark, che quotava 1000 fiorini nel 1623, due anni dopo era salito oltre quota 3000. Nei quattro anni, dal 1634 al 1637, la bolla si gonfiò a dismisura: il Semper Augustus arrivò a quotare 6000 fiorini. Con picchi incredibili: si narra che, nell’estate del 1633, una casa situata nella citta di Hoorn, nel Nord dell’Olanda, passò di mano per il controvalore di un bulbo.

La speculazione e l’innovazione finanziaria camminarono velocemente. Si cominciarono a trattare diritti di acquisto dei bulbi, sotto forma di future veri e propri (un “derivato” che obbliga all’acquisto alla scadenza del contratto ad un prezzo prefissato): ovvero si paga un acconto e il saldo alla consegna. Con questo meccanismo, con pochi soldi si può generare un forte effetto leva e ci si espone a perdite elevate. Poteva accadere di comprare un diritto-future del valore di cento per acquistare il bulbo alla scadenza pagando 900. Ma se il valore di mercato al momento della chiusura del contratto era dimezzato, si era obbligati dal contratto all’acquisto e la perdita poteva essere ingente. Fu il terreno di cultura della speculazione perché i diritti venivano scambiati, comprati e venduti, senza più riferimento all’intenzione di comprare la merce, cioè il tulipano.

A gonfiare ancora di più la bolla, a partire dal novembre del 1636, ci fu una ulteriore circostanza, che nulla toglie al clima di euforia irrazionale che ha segnato l’intera vicenda dove il bulbo di un fiore turco vale quanto una casa. Molti nobili e notabili tedeschi avevano investito in future sui tulipani, ma a causa della sconfitta militare subita nel confronto con gli Svedesi nel 1636 (in Europa era in corso la guerra dei Trent’anni a sfondo religioso), si trovarono in difficoltà nel chiudere i contratti. Le ragioni erano due: la prima riguardava le ridotte disponibilità finanziarie dei nobili tedeschi, la seconda la caduta dei prezzi dei bulbi che rendeva terribilmente penalizzante l’obbligata chiusura del contratto future che aveva previsto un prezzo di conversione per l’acquisto definitivo del bulbo ben più alto di quello di mercato. Secondo questa ricostruzione i tedeschi fecero lobby e ottennero dal governo olandese un cambiamento delle regole del mercato: i futures furono trasformati in options, dunque in contratti la cui conversione e l’acquisto del bulbo non era obbligatoria ma facoltativa. Per compensare i produttori-venditori di bulbi della perdita del diritto di vendere ad un prezzo prefissato, con la trasformazione dei contratti in semplici opzioni, fu stabilito che costoro avevano diritto a una penale del 3 per cento da parte dei compratori.

Quando la notizia filtrò sul mercato, la strategia dei produttori di tulipani cambiò: per incoraggiare la conversione delle opzioni doveva stabilirsi un rapporto di convenienza e dunque i prezzi dovevano salire. Così fu e questa ulteriore circostanza diede l’ultima spinta alla bolla, già ben gonfia prima della sconfitta tedesca. Naturalmente una volta scaduti i contratti, il motivo per tenere alti i prezzi non sussisteva più e la bolla si sgonfiò. Panico e irrazionalità fecero il resto. Una ulteriore folle corsa, finché nel febbraio del 1637, all’asta di Alkmaar, ci fu il crollo dei prezzi. La bolla scoppiò.
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Re: Bitcoin e kadjar

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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda dusty55 » 21/12/2017, 14:01

allora kadkam, hai venduto?
perchè il problema non è quello che vanno sempre su, il problema è incassare.
e non mi dire che finchè va su tu non vendi, perchè quando scende non lo vendi neppure se scambi la tua anima col diavolo :lol: :lol:
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda kadkam » 22/12/2017, 16:29

Personalmente una parte l'ho incassata e l'altra rimane lì a oltranza anche dovesse sparire sono a posto.
Ma sei sicuro che non stai a rosicà ? :D
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda dusty55 » 22/12/2017, 19:26

no, non rosico, anzi rido.
oggi tutto è sceso del 20 per cento.
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda dusty55 » 22/12/2017, 19:35

mi devo correggere, si tratta del 40 per cento.
e sappi che domani non vendi più niente, domani perdi tutto.
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda kadkam » 26/12/2017, 10:47

Dusty son mesi che stai a gufare, a quest'ora la Kadjar la prendevi gratis :D
Pronti per il prossimo target, 100mila $
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda dusty55 » 26/12/2017, 11:02

quando conoscerò di persona uno che ha fatto i soldi col bitcoin allora ci crederò. [fischio.gif]
quando uno ci guadagna ce ne sono almeno dieci che piangono. : Hurted : : Hurted :
possibile che io conosca solo quello che ride e degli altri nessuno sappia niente? [hmm.gif] [hmm.gif]
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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda joshorvell » 06/12/2020, 20:24

Puoi acquistare bitcoin, ma segui il tasso di cambio per poi vendere in modo redditizio. Se vuoi acquistare bitcoin, allora ti consiglio di prestare attenzione al sito paybis.com/it

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Re: Bitcoin e kadjar

Messaggioda AdrianoRusso » 11/05/2021, 15:23

certo non si tratta di una decina di euro


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